Disturbi pervasivi dello sviluppo

I disturbi pervasivi dello sviluppo sono un gruppo complesso di disturbi dello sviluppo cerebrale. Questo termine raggruppa condizioni come l’autismo, il disturbo disintegrativo dell’infanzia e la sindrome di Asperger, disturbi caratterizzati da difficoltà nell’interazione e nella comunicazione sociale e da interessi e attività limitati e ripetitivi.

Nelle persone con disturbi pervasivi dello sviluppo, il grado di abilità intellettiva è estremamente variabile e spazia da una compromissione grave a abilità cognitive non verbali superiori alla norma. Si stima che circa il 50% delle persone con disturbi dello spettro autistico abbiano anche una disabilità intellettiva.

Prima dei 12 mesi di età è difficile individuale la presenza di un disturbo pervasivo dello sviluppo, mentre la diagnosi è in genere possibile tra il secondo e il terzo anno di vita. Le manifestazioni caratteristiche all’esordio comprendono un ritardo o una regressione transitoria del linguaggio e delle abilità sociali, associati a comportamenti inusuali (ad esempio comportamenti ripetitivi o stereotipati) e a un’alterata capacità immaginativa.


TRIADE SINTOMATOLOGICA 

 Sociale : compromissione, ritardo o atipicità dello sviluppo delle competenze sociali, con specifico riferimento alle relazioni interpersonali: apparente carenza di interesse e di reciprocità relazionale con gli altri; tendenza all'isolamento e alla chiusura sociale; apparente indifferenza emotiva agli stimoli o ipereccitabilità agli stessi; difficoltà ad instaurare un contatto visivo.

Linguaggio e comunicazione : compromissione e atipicità del linguaggio e della comunicazione, verbale e non-verbale. Siu stima che circa il 25% dei soggetti autistici non è in grado di comunicare verbalmente. I soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si esprimono in molte occasioni in modo bizzarro (parole fuori contesto, ecolalia).

Pensiero e comportamento : immaginazione povera e stereotipata con compromissione del gioco simbolico o di immaginazione; comportamenti ritualistici/ripetitivi, e scarsa flessibilità a cambiamenti della routine quotidiana e dell’ambiente circostante. Di solito un limitato repertorio di comportamenti viene ripetuto in modo ossessivo e si possono osservare posture e sequenze di movimenti stereotipati; i cambiamenti nell'ambiente abituale o nei ritmi della giornata possono determinare reazioni abnormi, come perdita del controllo, rabbia, aggressività. 

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